MASTERCLASS LO SPIRITO DEL RISCHIO NELLA PRATICA IMPROVVISATIVA - Gianpaolo Antongirolami e Roberto Doati

Mercoledì 17 settembre 2025 presso l'Auditorium "C. Chiti" del Conservatorio si terrà una masterclass dal titolo Lo spirito del rischio nella pratica improvvisativa con Gianpaolo Antongirolami e Roberto Doati
Referente-docente dell'iniziativa: prof. Fabio De Sanctis De Benedictis (fabio.desanctis@consli.it)
Tale iniziativa è finanziata dal progetto PRO-BEN, promosso dal Ministero dell'Università e della Ricerca, con Decreto Direttoriale del 25 luglio 2023, n. 1159, finanziato con risorse a carico del Fondo integrativo speciale per la ricerca (FISR), in linea con quanto previsto dal D.lgs 5 giugno 1998, n. 204 il quale, al comma 3 dell'articolo 1, dispone che: "Specifici interventi di particolare rilevanza strategica, indicati nel PNR e nei suoi aggiornamenti per il raggiungimento degli obiettivi generali, sono finanziati anche a valere su di un apposito Fondo interativo speciale per la ricerca (FISR), [...]".
Orari della masterclass
Mercoledì 17 settembre 2025, presso l'Auditorium "C. Chiti"
- - dalle 10:00 alle 12:00 - MASTERCLASS
- - ore 18:00 - CONCERTO (in collaborazione con la rassegna Suoni Inauditi XIII ed.)
Info e costi
• Partecipazione gratuita per gli studenti del Conservatorio "P. Mascagni" e per gli iscritti ai Conservatori e Licei musicali della Toscana.
• Quota di frequenza per partecipanti esterni: €50 giornalieri.
• Quota per uditori esterni: €20 giornalieri
Per il pagamento, è necessario collegarsi al portale di pagamenti online integrato con pagoPA e navigare alla seguente sezione: Esegui pagamento → Altri pagamenti → Tassa di frequenza per masterclass, seminari e laboratori musicali
Indicare nella causale il proprio Nome e Cognome e il nome della masterclass.
Scarica qui il modulo di iscrizione da inviare alla mail segreteria@consli.it insieme alla ricevuta del pagamento tramite pagoPA.
I seminari
Identità musicale e creatività: suonare “alla Braxton” o rielaborare Braxton?
di Gianpaolo Antongirolami
L’intervento di Antongirolami intende spiegare il processo di costruzione del programma che sarà presentato in concerto, che ha richiesto all’interprete strumentista un approccio multiforme. L’immersione nell’identità musicale di Braxton, attraverso un procedimento complesso di decodifica e analisi, ha rappresentato infatti il necessario punto di partenza per una rielaborazione creativa basata su decisioni sequenziali e interconnesse. Alla prima fase ideativa del repertorio su cui lavorare – ovvero tre brani per sassofono di Braxton che fanno riferimento al periodo del cosiddetto “conceptual grafting” (innesto concettuale) – è seguita la trascrizione (non esistono partiture di questi pezzi), che si è deciso di effettuare sia in modo tradizionale, con software dedicato, sia con partiture grafiche. Quale di queste due trascrizioni sarà più opportuno usare per lo studio e per l’esecuzione e perché? Sarà invece meglio utilizzarle entrambe? Aveva senso eseguire pedissequamente i brani “alla Braxton” ricostruendo la sua identità stilistica e sonora con la consapevolezza di poterne fare solo una copia? Oppure questi brani potevano e dovevano essere considerati come punto di partenza per una rielaborazione creativa? In che modo si è arrivati infine all’aggiunta in programma di un momento di improvvisazione totale? Antongirolami cercherà di dare risposta a queste domande, con l’obiettivo di illustrare non solo le dinamiche che hanno portato alla definizione di questo particolare concerto ma, in generale, di consentire al pubblico di gettare uno sguardo sui differenti aspetti creativi che sostanziano le performance nei quali strumento e composizione elettroacustica interagiscono.
Libertà e disciplina sonora nell’esecuzione di free jazz e musica elettronica
Di Roberto Doati
La dimensione del rischio ha sempre fatto parte della pratica musicale. Nella nostra esperienza essa è amplificata dalla precarietà e dalla imperscrutabilità della forma aperta (rischio della forma?) del free jazz. In particolare abbiamo lavorato sui 12 language types indicati dal compositore e sassofonista afroamericano Anthony Braxton quali elementi base delle sue opere. Attraverso esempi pratici si vedrà come viene affrontato tale spirito nella preparazione di una perfomance di live electronics e sassofono.
Gianpaolo Antongirolami
- Gianpaolo Antongirolami, sassofonista, ha un'intensa carriera musicale, proponendo un repertorio fortemente incentrato sulla musica moderna e contemporanea, sulla musica sperimentale, sull'elettronica e sull'improvvisazione.
Si esibisce come solista, spesso con l'elettronica, e in diverse formazioni cameristiche, collaborando con musicisti del calibro di Roberto Fabbriciani, Garth Knox, Butch Morris, Terry Riley, Giancarlo Schiaffini, Mike Svoboda, Stefano Scodanibbio, Horacio Vaggione e Alvise Vidolin. Si è esibito in importanti festival come Festival Synthèse de Bourges, InterActions (Bangor, Regno Unito), Milano Musica, Nuova Consonanza (Roma), Festival Angelica (Bologna), Unerhörte Musik (Berlino), Passages - Centro d'Arte di Padova, Nachtstrom (Basilea) e Fondazione Cini (Venezia).
Apprezzato interprete - «Un solista di grande talento [...] un grande virtuoso e un grande studioso» ( Il Manifesto ) - e instancabile promotore del repertorio contemporaneo, grazie a una «tecnica assolutamente straordinaria» ( All About Jazz ) e alla scelta di «un programma memorabile, di grande qualità, molto apprezzato dal vasto pubblico, capace di sorprendere, incuriosire e attrarre senza mai annoiare o spiazzare» - le interpretazioni di Gianpaolo hanno la capacità di «avvicinare il pubblico, anche quello meno avvezzo, alle asperità dell'avanguardia» ( Cronache Maceratesi ), «dimostrando in maniera impressionante le qualità del sassofono nella Nuova Musica» ( Badische Zeitung ).
Dagli anni Novanta è profondamente impegnato nel mondo della musica elettroacustica, sia come ricercatore che come interprete, collaborando a stretto contatto con i maggiori compositori della scena internazionale e esibendosi in rinomati festival come il Festival Synthèse de Bourges, InterActions (Bangor, UK), CIM - Colloquium of Computer Music (Firenze, Udine, Cagliari, Ancona), Spaziomusica (Cagliari), MA/IN (Matera) e Acusmatiq (Ancona). È stato inoltre direttore artistico del XXIII CIM (Ancona, 2022).
Nel 1998, in occasione del settantesimo compleanno di Karlheinz Stockhausen, ha collaborato con Eugenio Giordani alla realizzazione di una versione per sassofono e live electronics (Kyma/Capybara) della composizione SOLO n. 19. Quest'opera è stata presentata alla comunità scientifica al convegno La Terra Fertile (poi pubblicato negli Atti del Convegno La Terra Fertile , L'Aquila, 1998), eseguita in concerto e registrata su Elettroacustica 2 - Corpi del Suono (Ars Publica, 1998). Il programma del concerto è stato inserito nell'elenco delle "celebrazioni" sul sito ufficiale di Stockhausen.
Fino al 2017 ha suonato con l'Alea Saxophone Quartet,la cui attività musicale è culminata nell'uscita del CD Arvo Pärt - Anima(col legno, 2017). Il CD Anima - che contiene l'integrale delle composizioni per quartetto di sassofoni del compositore estone - è stato subito accolto con entusiasmo dal pubblico, ottenendo oltre 450.000 streaming nel 2020, a soli tre anni dalla sua uscita. Anche la critica lo ha elogiato: "Anima è un album straordinario. Le splendide trascrizioni sono nobilitate da una rara esecuzione che ne esalta le caratteristiche timbriche al punto che direi che questo album rappresenta l'esperienza più vicina all'essenza della musica di Pärt mai pubblicata finora [...]. Tra i migliori dell'anno, uno dei dischi più belli della mia vita" (P. Ronchetti, Mescalina ).
Dalla fondazione del Sidera Saxophone Quartet nel 2020, Gianpaolo suona con l'ensemble: "Il Sidera Saxophone Quartet onora il suo nome sia in termini di raggiungimento di regioni stellari sia in termini di eccellenza davvero superiore" (M. Gamba, Il Manifesto ). Fortemente impegnato nella promozione del repertorio contemporaneo, il quartetto ha ricevuto numerose dediche, tra cui Quadrangoli d'Autunno di Salvatore Sciarrino - commissionato con il supporto della Ernst von Siemens Music Foundation - e Improvviso Statico III di Carmine Emanuele Cella, per quartetto di sassofoni e percussioni aumentate.
Nel 2022, il Sidera Saxophone Quartet ha pubblicato Koinè - Musica contemporanea italiana per quartetto di saxofoni (Ema Vinci), "un disco che è letteralmente una porta sull'altrove" (Nazim Comunale, Blow Up Magazine ). Koinè è stato riconosciuto come uno dei migliori CD del 2022, comparendo nella Top 5 Recordings of the Year del quotidiano Il Manifesto , nella selezione A List of Musical References for 2022 di Percorsi Musicali e nella Playlist 2022 di Blow Up Magazine .
Gianpaolo fa anche parte del duo Antongirolami-Selva, che nei suoi 10 anni di attività ha offerto un repertorio ricco e trasversale. "Innanzitutto, è evidente che Antongirolami e Selva suonano come dei. Limpidi, lucidi e rilassati. Pensate a quanti grandi interpreti della musica cosiddetta 'artistica' ci sono in circolazione, e a quanto pochi li conoscano" (M. Gamba).
Spinto da una spiccata curiosità musicale e dal desiderio di ampliare il repertorio sassofonistico, Gianpaolo ha eseguito in prima assoluta più di cento composizioni, molte delle quali a lui dedicate, e ha pubblicato numerosi CD (tra cui col legno, Brilliant Classics). Artista Selmer-Paris, insegna sassofono al Conservatorio di Fermo.
Roberto Doati
Inizia la sua attività musicale all’età di 18 anni passando in pochi anni dall’improvvisazione libera (contrabbasso) alle esperienze di tape music. Abbandonati gli studi scolastici, frequenta casualmente un corso di Storia dell’Arte Contemporanea con Germano Celant. Dal 1974 al 1980 è assistente di Ida Gianelli presso Samangallery, punto di riferimento dell’arte contemporanea nella Genova degli anni ’70. Ha così modo di lavorare con artisti quali Joseph Beuys, Alighiero Boetti, Daniel Buren, Rebecca Horn, Sol Lewitt, Maria Nordman, Claes Oldenburg, Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Jack Smith, Lawrence Weiner. Nel 1977 decide di frequentare il corso di musica elettronica tenuto da Albert Mayr presso il Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze”, dove ha modo di avvicinarsi all’uso del computer grazie all’insegnamento di Pietro Grossi presso la Divisione Musicologica del CNUCE di Pisa. Nel 1979 si trasferisce a Venezia dove porta a termine gli studi con Alvise Vidolin presso il Conservatorio “Benedetto Marcello”. Nello stesso anno inizia la sua attività di compositore e ricercatore presso il Centro di Sonologia Computazionale dell’Università di Padova dove tiene diversi seminari. Dal 1983 al 1993 collabora con il Settore Musica (in particolare con Mario Messinis) e il Laboratorio di Informatica Musicale della Biennale di Venezia (L.I.M.B.) per la cura di pubblicazioni e l’organizzazione di diverse iniziative fra cui l’esposizione “Nuova Atlantide. Il continente della musica elettronica” insieme ad Alvise Vidolin. Dal 1988 al 1993 ha insegnato Informatica Musicale presso la Scuola di Musicologia e Pedagogia Musicale dell’Università di Macerata in Fermo. Dal 1990 insegna Musica Elettronica in vari Conservatori. Alla fine degli anni ’90 tiene periodicamente corsi e concerti in Argentina. Nel 2010 è stato supervisore per la International Summer School in Systematic Musicology all’Università di Jyväskylä (Finlandia). Dal 2005 è collaboratore artistico del centro di ricerca internazionale Casa Paganini-InfoMus Lab e dal 2005 al 2017 è stato docente di Musica Elettronica presso il Conservatorio “Niccolò Paganini” di Genova; fra i numerosi progetti ideati e realizzati con i suoi allievi sono da ricordare Der Klang der Südens Un viaggio attraverso suoni, parole, musica (tre Hörspiele in collaborazione con Goethe Institut, Miso Music Portugal, Escola Superior de Música de Catalunya, 2010-11) e Galata Electroacoustic Orchestra (GEO) (coordinatore Lifelong Learning Programme IP, in collaborazione con Istanbul Bilgi Üniversitesi, Istanbul Teknik Üniversitesi, Universitat Pompeu Fabra, Conservatorio di Musica “G. Pierluigi Da Palestrina”, 2013) con cui si è esibito al Festival di Musica Contemporanea de La Biennale di Venezia nel 2014 dirigendo, insieme al collega Tolga Tüzün, Compasso da navegare che ha ricevuto il XXXIV Premio della critica musicale “Franco Abbiati”. Nel 2020 conclude la sua carriera al Conservatorio “Giuseppe Nicolini” di Piacenza.
Ha fatto parte del comitato scientifico del Gruppo di Analisi e Teoria Musicale (GATM) dalla fondazione fino al 2000. Analisi di opere sue e di autori storici sono state pubblicate dalle riviste Perspectives of New Music, Interface, Sonus, Quaderni di M/R, Musica/Tecnologia e dagli editori Laterza, ERI-La Biennale di Venezia, Mimesis.
Le sue opere gli hanno valso riconoscimenti internazionali, a partire dalla selezione Opera Prima (Teatro La Fenice, 1981) con Gioco di velocità per suoni sintetici (incisa da Edipan). Nel 1992 realizza Donna che si copre le orecchie per proteggersi dal rumore del tuono, un lavoro per flauto e suoni sintetici (inciso da Roberto Fabbriciani per Edipan e premiato da Ars Electronica, Linz) su richiesta del Festival Spaziomusica. In occasione del 46.o Festival Internazionale di Musica Contemporanea (1995) La Biennale di Venezia gli commissiona un’opera per voce ed elettronica, L’olio con cui si condiscono le parole eseguita da Marianne Pousseur. Nel 1997 viene invitato presso il Centre de Recherches et de Formation Musicales de Wallonie di Liegi per comporre la serie Felix Regula (I-V) per violino/viola, flauto, clarinetto, nastro e live electronics, eseguita al Festival Ars Musica di Bruxelles (la IV è incisa da Cybele-DEGEM). bastone armonico per violino, bastoni da pioggia e sistema interattivo, realizzato durante una residenza presso la Bogliasco Foundation, viene presentato nel 1999 al Teatro Carlo Felice di Genova da Marco Rogliano e Alvise Vidolin. Nel 2001 ottiene una borsa dalla Rockefeller Foundation per comporre L’apparizione di tre rughe per chitarre, elettronica e sistema interattivo EyesWeb, incisa da Elena Casoli per Stradivarius. Nel 2002 il Teatro La Fenice presenta presso il Teatro Malibran “Per voce preparata” (progetto di Doati e Pachini), messa in scena di opere per voce sola (Anna Clementi) o con video ed elettronica fra cui la sua Allegoria dell’opinione verbale per attrice (Francesca Faiella), elettronica e sistema interattivo EyesWeb su testi di Gianni Revello. Con i colleghi Paolo Pachini ed Emanuele Pappalardo cura nel 2003 la realizzazione del ciclo elettroacustico “Sopra i monti degli aromi” su testi tratti dal Cantico dei cantici per l’ Ensemble Vocale Oktoechos. Nel 2005 la fondazione americana MacDowell Colony gli assegna una borsa di residenza per la composizione di Un avatar del diavolo, opera di teatro musicale commissionata da La Biennale di Venezia per il Festival di Musica Contemporanea. Nel 2008 è compositore residente presso il Kulturhuset USF di Bergen (Norvegia) dove realizza Stecche (pianoforte, iperviolino e live electronics). La sua esperienza audiovisiva include Sindrome scamosciata per video e live electronics (2008-2009), La scala non procede oltre (2009), Noli me tangere (2010). Dal 2013 si occupa di estetica del gusto producendo videomusiche quali Seppie senz’osso (video: Paolo Pachini), Il suono bianco (video: Maurizio Goina), Il suono rosso (video: Ivan Penov). Nel 2020 ha iniziato una serie di opere elettroniche ispirate da composizioni pianistiche degli anni ’50: i Klavierstücke di Karlheinz Stockausen (Studi I-VIII, 2020-2021) e Music of Changes di John Cage (Teoria e pratica del cambiamento, 2022).