Storia del Dipartimento Jazz

Vuoi saperne di piu? Puoi leggere l'intera pubblicazione di Mauro Grossi, "30 anni di Jazz al Mascagni" (2025), per un racconto dettagliato e personale della nascita e dello sviluppo del Dipartimento Jazz.
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La storia del Dipartimento Jazz del Conservatorio Pietro Mascagni di Livorno non nasce da un progetto già scritto, ma da un percorso visionario, a tratti accidentato, alimentato dalla determinazione del suo fondatore, il M° Mauro Grossi. Sin dalla fine degli anni ’80, Grossi inizia a collaborare con l’Istituto attraverso lezioni-concerto e brevi seminari divulgativi: segnali isolati, eppure anticipatori di un fermento musicale che stava per concretizzarsi.

Il vero inizio avviene nel 1993, quando il M° Alessandro Specchi, allora direttore dell’Istituto, accoglie con entusiasmo la proposta di Grossi di attivare un corso sperimentale di 12 lezioni.

L’iniziativa, promossa con mezzi modesti, riceve una risposta straordinaria: 25 iscritti in poche settimane, in un’epoca in cui il jazz nei conservatori italiani era ancora marginale.

 
Il primo corso ufficiale di Jazz al Mascagni parte nel febbraio 1993. In poche settimane, raccoglie un numero di iscritti inatteso, segnando l'inizio di un cammino trentennale.
 

Una crescita tra sacrifici e convinzioni

Negli anni successivi, nonostante la mancanza di un riconoscimento ministeriale, il corso viene rinnovato e potenziato.
Si moltiplicano le richieste di iscrizione, e l'offerta si estende gradualmente su più mesi, assumendo sempre maggiore rilevanza.

 
Il professor Grossi sostiene lo sviluppo del progetto parallelamente a un'intensa attività artistica e professionale, affrontando difficoltà di varia natura. L'incertezza normativa e l'assenza di un riconoscimento ufficiale del corso rendevano ogni passo una scommessa.
 
Fino al 1999, il corso non era ancora pareggiato: né i titoli erano riconosciuti, né il servizio docente valutabile a fini ministeriali.
 

Il pareggiamento: una svolta ministeriale

La svolta avviene nel 1999, quando, in un’azione tanto audace quanto decisiva, Grossi e il segretario amministrativo Giuseppe Lenzi si presentano senza appuntamento alla sede ministeriale a Roma.

L’audacia paga: u
na commissione ministeriale ispeziona la sede del Mascagni, valuta la qualità didattica e autorizza il pareggiamento.

Da quel momento, il corso di Jazz del Mascagni assume valore statale
gli studenti possono diplomarsi e il servizio docente risulta pienamente riconosciuto.
 
Aprile 1999: viene approvato il pareggiamento del corso di Jazz. È l'inizio ufficiale di un dipartimento con titoli legalmente validi.
 

Verso un dipartimento strutturato

Il corso, divenuto stabile e riconosciuto, si è trasformato gradualmente in un vero e proprio Dipartimento. Con attenzione e strategia, anno dopo anno, vengono aumentati gli studenti ammessi, creati nuovi insegnamenti e coinvolti altri docenti, molti dei quali selezionati tramite graduatorie interne.
 
Questa lenta ma costante espansione ha resistito anche ai momenti più critici della vita dell'Istituto, come il periodo 2010-2013, quando difficoltà economiche e tagli minacciano la sopravvivenza del Mascagni.
 
"Non dimenticherò mai i cortei e le dimostrazioni in piazza [...] docenti e studenti insieme con strumenti e tamburi a protestare"  (M. Grossi)
 

Il riconoscimento e l'oggi

Nel 2023, con la statizzazione degli ex Istituti Musicali Pareggiati, il Dipartimento di Jazz del Mascagni ha raggiunto la sua piena maturità istituzionale: un corpo docente strutturato a tempo indeterminato, un'offerta formativa articolata e una lunga lista di ex studenti oggi attivi nel mondo della musica.
 
Oggi il Dipartimento Jazz del Mascagni è uno dei più longevi in Italia e l'unico a essere nato da un ex Istituto Musicale Pareggiato.

 

Un'eredità viva e proiettata nel futuro

Nel corso di trent'anni, il Dipartimento ha prodotto progetti monografici, collaborazioni internazionali, eventi didattici e concertistici, contribuendo in modo decisivo alla promozione della cultura jazzistica sul territorio e oltre.

Tra i suoi ex studenti figurano nomi di rilievo nel panorama jazz italiano e internazionale, e numerose produzioni originali testimoniano la vitalità di un ambiente dove creatività e formazione si incontrano.

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